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Convinzioni e attenzione selettiva, cosa sono?

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Tutti noi abbiamo delle convinzioni, alcune di esse sono relative al mondo circostante, alcune relative all’ambiente in cui viviamo, altre sulle persone che interagiscono con noi e infine abbiamo convinzioni anche su noi stessi.  Le convinzioni possono essere individuate facilmente perché sono affermazioni che hanno due caratteristiche molto ben definite e sono le seguenti: Generalizzazione . Partendo da eventi isolati la persona ne deduce una validità assoluta e generale. Segue un po’ il metodo scientifico, dove dall’osservazione di singoli eventi si definisce la regola universale. Solo che questo non è un metodo scientifico bensì una distorsione della realtà. Verità . Vengono vissute come verità assolute.  Alcuni esempi di convinzione possono essere le seguenti: “ le cose vanno sempre peggio ”, “ le persone del sud sono tutte molto accoglienti ”, “ tutti i politici sono ladri ”.  Davvero le cose vanno sempre peggio? Davvero tutte le persone del sud sono accoglienti? E tutti i politi

Le convinzioni nel modello del coaching

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E' del tutto normale che nel coachee si formano delle convinzioni che influenzano le sue azioni, p oiché è un processo naturale della mente . Se sono supportive (ossia lo aiutano ad emergere) non ce ne preoccupiamo in quanto lavorano a nostro favore, ma se sono limitanti entra in azione il coach. C osa può fare un coach?  Quando un coach si trova in presenza di convinzioni limitanti il suo lavoro non è semplice. Il coach non è uno psicoterapeuta, non può smontare e riformulare le convinzioni del coachee. Inoltre andrebbe contro quelli che sono due dei principi di base del rapporto di coaching cioè l’alleanza incondizionata con il coachee e il non giudizio. Ricordando che il coach lavora per lo sviluppo del potenziale può rendere il coachee consapevole dell’eventuale convinzione limitante che non gli permette di raggiungere il suo obiettivo.    Il coach per rendere il coachee più consapevole ha a disposizione gli strumenti del coaching e in più può utilizzare la scala di inferenza

Reality transurfing

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I libri sul reality transurfing di Vadim Zeland sono tra i più stupefacenti che io abbia mai letto. Zeland è un personaggio davvero misterioso , si sa molto poco di lui (per esempio che è un fisico quantistico) e si rifiuta di rilasciare interviste. Nei suoi libri più famosi (lo spazio delle varianti - il fruscio delle stelle del mattino - avanti nel passato) vengono affrontate varie tematiche tutte affascinanti e legate da un filo conduttore.  Oggi voglio parlarvi in particolare di un concetto che mi ha colpita molto, ossia la differenza tra desiderio, intenzione interna ed intenzione esterna.  Quando si parla di  desiderio si ha una vaga idea di cosa si vorrebbe raggiungere senza però avere la certezza o almeno la convinzione di riuscire un giorno a raggiungere quel desiderio, né si fa nessuna azione, rimane come una vaga speranza che accada.  Con l' intenzione interna invece si ha un desiderio e si intraprendono delle azioni per raggiungerlo. Ossia io mi impegno ogni gi

Obiettivi. 5 regole per raggiungerli

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Per raggiungere gli obiettivi è necessario osservare 5 regole, e in questo articolo vi spiego quali sono. Queste regole valgono per qualsiasi obiettivo, che sia un desiderio, un'azienda che volete creare o un progetto. Innanzitutto bisogna sapere il punto in cui ci troviamo ora, cioè da dove partiamo e dove vogliamo arrivare, quanto tempo ci vogliamo mettere, cosa accadrà durante il tragitto, ossia tutti i punti intermedi che dobbiamo passare, tutti i punti devono essere verificati, tutto deve essere specifico e dettagliato, verificabile, quali sono le risorse di cui disponiamo e di quali abbiamo bisogno, ecc.  Per realizzare un obiettivo dobbiamo osservare le seguenti regole: Deve essere impostato in positivo , ossia deve andare verso qualcosa e non lontano da... è una questione di parole. Voglio allontanarmi da questo o raggiungere un obiettivo sono due cose opposte, perché se io mi voglio allontanare da qualcosa posso andare in qualsiasi direzione, se invece io

Legge di attrazione e visualizzazione

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Visualizzare è meglio che non farlo Si parla tanto di visualizzazione degli obiettivi e dei desideri , soprattutto dopo l’uscita, ormai da un po’ di anni, del libro “the secret”. Libro molto interessante, sebbene il metodo sia meglio descritto in numerosi altri libri. Vedi a tal proposito la sezione libri . Si dice che tra le tante abitudini che hanno i ricchi ci sia quella della visualizzazione, e se lo fanno loro... C’è da dire che la visualizzazione è un processo naturale che noi già facciamo quotidianamente, solo che lasciamo al caso i nostri pensieri, e nostro malgrado, spesso visualizziamo eventi negativi, carichi di emozioni che poi immancabilmente si verificano. Allora perché non indirizzare questo flusso di pensieri nella direzione che noi vogliamo? Perché lasciarli al caso , o peggio alle informazioni che riceviamo dalla società, alle preoccupazioni dei media e delle persone che ci circondano, a loro volta spaventanti da paure di eventi catastrofici? Come funzi

Il potere delle affermazioni

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Cosa sono le affermazioni? Un’affermazione è una frase che viene ripetuta regolarmente e consiste in una dichiarazione formale della tua verità . Anche se all’inizio suona falso, con il tempo la mente subconscia renderà quella informazione vera, in quanto il compito della mente subconscia è quello di eseguire quello che la mente conscia gli dice. Uno dei modi per programmare la mente o riprogrammarla è proprio la ripetizione, e una  caratteristica delle affermazioni è che devono essere ripetute quotidianamente.  Per quanto tempo? Si dice che siano necessari 21 giorni per creare un’abitudine, quindi 21 giorni per rendere automatico un pensiero, e quindi un’affermazione. In realtà non c’è un limite di tempo stabilito, ci sono affermazioni che personalmente mi ripeto da più di due anni, che sono diventate automatiche. Per esempio ne ho una che automaticamente il mio subconscio ripete nella mia mente la mattina quando suona la sveglia. Questo automatismo avviene dopo un po’ di cost

Come vanno formulate le affermazioni positive in 6 passi

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Ecco i sei passi per formulare le affermazioni. In prima persona . Inizia le affermazioni con “io sono…” è molto importante perché questo modo di esprimersi trasforma l’affermazione nella tua identità. L’ identità è più potente di un possesso come sarebbe se iniziassi l’affermazione con “io ho...”. Così se per esempio vuoi avere maggiore sicurezza in te stesso usa l’affermazione “io sono sicuro di me stesso”. Oppure se vuoi avere più soldi usa l’affermazione “io sono ricco”. In positivo . Ricorda che la mente elimina il no e il non, per cui se vuoi smettere di fumare non puoi usare un’affermazione tipo “non mi piace la sigaretta” perché la tua mente vede “mi piace la sigaretta” piuttosto usa la frase: “Io sono completamente libero dal fumo” o meglio ancora: “io sono una persona sana e vivo una vita sana”. Al presente . L’affermazione deve essere al presente, ossia come se già fossi quello che dichiari. Non al futuro perché se formulata al futuro potenzialmente la rim

Preparati al successo in 4 step

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Preparati per il successo e il benessere Di sicuro ti saranno capitati eventi problematici, delle difficoltà o comunque delle circostanze inaspettate. Cosa fai di solito, ti preoccupi? Ti disperi? Ti sembra di non sapere cosa fare o di non sapere come uscire dalla situazione critica? Ti senti oppresso/a dalla situazione? Se questa è la tua reazione tipica ci sono margini di miglioramento. Devi sapere che quello che conta veramente non è ciò che ci accade nella vita ma è la nostra reazione agli eventi.   Cosa puoi migliorare nel modo di reagire agli eventi? Ci sono diverse cose che puoi fare in tutte le circostanze della vita ed assicurarti il successo, vediamo le principali. Focalizzati sul futuro Qualunque sia la sfida che devi affrontare, focalizzati sul futuro piuttosto che su passato, non preoccuparti di chi ha fatto cosa, di chi è la colpa, cosa avresti potuto fare per…, cosa hai fatto di sbagliato ecc., focalizzati piuttosto su dove vuoi andare e cos

Cos'è il dialogo interiore e come usarlo a proprio favore.

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Cosa è esattamente il dialogo interiore?   Il nostro dialogo interiore inizia a svilupparsi tra i 3 e i 5 anni, quando da bambini parliamo con i giocattoli, solo crescendo lo interiorizziamo. Il dialogo interiore è importantissimo perché ci consente di avere autonomia e consapevolezza di noi stessi.   Ci accompagna tutti i giorni della nostra vita, diventa non funzionale quando è distruttivo, e ci porta a pensare che ci sia qualcosa di sbagliato in noi stessi o del mondo circostante, come per esempio quando finiamo in un tunnel di pensieri del tipo: “io non sono bravo a fare un qualcosa, e mai sarò bravo”. Ecco alcuni esempi di dialogo interiore non funzionale: Tutto o niente Questo tipo di dialogo si ha quando vediamo tutto bianco o nero, e non vediamo le 50 sfumature di grigio delle persone e delle esperienze che viviamo. Un esempio: “non ho fatto bene un’attività, quindi l’intero progetto è un disastro”. In questo caso possiamo chiederci se è reale, se veramente tutt