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Le convinzioni nel modello del coaching

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E' del tutto normale che nel coachee si formano delle convinzioni che influenzano le sue azioni, p oiché è un processo naturale della mente . Se sono supportive (ossia lo aiutano ad emergere) non ce ne preoccupiamo in quanto lavorano a nostro favore, ma se sono limitanti entra in azione il coach. C osa può fare un coach?  Quando un coach si trova in presenza di convinzioni limitanti il suo lavoro non è semplice. Il coach non è uno psicoterapeuta, non può smontare e riformulare le convinzioni del coachee. Inoltre andrebbe contro quelli che sono due dei principi di base del rapporto di coaching cioè l’alleanza incondizionata con il coachee e il non giudizio. Ricordando che il coach lavora per lo sviluppo del potenziale può rendere il coachee consapevole dell’eventuale convinzione limitante che non gli permette di raggiungere il suo obiettivo.    Il coach per rendere il coachee più consapevole ha a disposizione gli strumenti del coaching e in più può utilizzare la scala di inferenza

Sviluppare nuove abilità

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Sviluppare nuove abilità è possibile sempre, comunque e a qualsiasi età.  Ormai tutti sappiamo che, così come si allenano i muscoli andando in palestra, è possibile allenare la mente facendo degli esercizi specifici. Ma non tutti forse sanno che si possono sviluppare nuove capacità, e nuove skills, semplicemente allenandosi.  Tuttavia l'allenamento non è mai lo stesso, ma a seconda della capacità che si vuole sviluppare bisogna trovare l'esercizio più adatto.  Si possono sviluppare capacità prettamente tecniche, come ad esempio imparare uno sport, ma più che imparare qui vorrei parlare di come arrivare all'eccellenza in uno sport, oppure di come raggiungere l'eccellenza nella comunicazione, o in determinate attività lavorative, o ancora di come sviluppare alcune capacità più generiche ma altrettanto importanti come ad esempio sapersela cavare in tutte le situazioni, avere la risposta pronta.  Andiamo con ordine, sicuramente la prima cosa da fare è decidere in c

Come mantenere una mente brillante

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Mantenere una mente brillante è molto semplice. Sicuramente il primo passo è crederci , il che è meno semplice perché veniamo continuamente investiti dalla comunicazione, sui media e non solo, che da un'immagine degli anziani come di persone con problemi di salute, con poca memoria, emarginati e soli. E in aggiunta con la mente che si deteriora con il passare degli anni.  Le influenze culturali hanno effetti enormi su tutta la nostra vita, le nostre credenze, le azioni che compiamo e... naturalmente anche sull'invecchiamento del nostro cervello.  L'atteggiamento mentale è veramente potente, per questo è importante mantenere un atteggiamento positivo nei confronti dell'invecchiamento, in generale, e della nostra mente in particolare.  A tale proposito abbiamo migliaia di esempi evidenti di menti che sono rimaste brillanti fino ad età avanzate, tra i miei preferiti Rita Levi Montalcini, Margherita Hack, Nelson Mandela e Morgan Freman (che nel film Invictus ha inter

SUPERA LA PAURA IN 4 PASSI.

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Copio qui in grassetto, parte della definizione di paura riportata su Wikipedia: "La paura è una emozione primaria, comune sia al genere umano sia al genere animale."  Il Galimberti[1] così la definisce: “Emozione primaria di difesa, provocata da una situazione di pericolo che può essere reale, anticipata dalla previsione, evocata dal ricordo o prodotta dalla fantasia.” La paura è quindi un’emozione utilissima al fine di preservare l’incolumità nostra e delle persone che ci stanno vicino. Tuttavia il problema è COME reagiamo alla paura. C’è più di una azione (o re-azione) che il nostro sistema nervoso può mettere in moto al presentarsi di questa emozione. Le più comuni sono il combattimento e la fuga e, a ben pensare, sono le stesse reazioni degli animali: ad esempio un animale che si sente in pericolo attacca per difendersi e un animale che si sente attaccato scappa. Ma ci sono grosse differenze tra il genere umano e il genere animale: appena l’evento che ha scaten

Perché l'autostima è importante e come migliorarla con un semplice esercizio

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Sul perché l'autostima sia importante e come migliorarla è stato scritto tantissimo. Anche se forse non conosciamo ancora tutti i fattori biologici e fisiologici che la influenzano, come del resto non li conosciamo per nessun altro processo mentale. Tuttavia sappiamo quali sono i processi volontari che possono migliorarla o peggiorarla. Per esempio un impegno a imparare cose nuove, ad affrontare nuove sfide aiuta a migliorare la nostra autostima, mentre la mancanza di volontà nel farlo, standosene magari sul divano a guardare la tv, sicuramente la peggiorano. Così come l'integrità genera rispetto di sé quindi migliora l'autostima, mentre l'ipocrisia è un fattore che la peggiora sicuramente. Se ritieni di avere un basso livello di autostima, la prima cosa da fare è porti la domanda giusta, questo vale per tutte le cose della vita, il nostro cervello lavora per trovare continuamente le risposte alle nostre domande, lavora per trovare la soluzione, del resto è il suo com

Essere felici è bello

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Che cos’è la felicità e come funziona. La felicità è soggettiva , non esiste in assoluto e non è uguale per tutti, possiamo tuttavia definirla come uno stato mentale ed emozionale di benessere definito da emozioni piacevoli che vanno dall'essere contenti alla gioia. Questo stato mentale dipende dal nostro approccio a una varietà di fattori, biologici, psicologici, economici, religiosi, sociali, e agli avvenimenti che ci accadono. Prima di approfondire l’argomento sulla felicità, per poterla meglio comprendere, è bene capire il suo opposto, ossia perché siamo tristi . Se la felicità è uno stato di benessere psicologico   ed emozionale e , permettetemi di aggiungere, anche fisico ( a me capita che quando sto male fisicamente non riesco ad essere felice … o sto male fisicamente proprio perché non sono felice? Questo è un vero dilemma, però le due cose sono sicuramente collegate ) perché mai dovremmo essere tristi ? Qu ello che differenzia noi esseri umani dagli animali è il

7 modi per essere felici

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Cosa possiamo fare per essere felici? Costruire buone relazioni : i legami stretti, tra cui le relazioni sentimentali, sono particolarmente importanti per la nostra felicità, il che suggerisce che dovremmo trovare più tempo da dedicare alle persone più vicine a noi, con le quali poterci confidare e sostenere a vicenda. Gratitudine : le persone che praticano la gratitudine sono più ottimiste e hanno maggiori soddisfazioni nella loro vita. Addirittura scrivere una "lettera di ringraziamento" a qualcuno che non abbiamo mai ringraziato adeguatamente incrementa la nostra felicità. Gentilezza : quando facciamo cose belle per gli altri, nel nostro cervello si accendono aree associate al piacere e alla ricompensa. In generale le persone sono più felici quando spendono soldi per gli altri rispetto a quando li spendono per se stessi, anche se inizialmente pensano che sia il contrario. Perdonare : quando perdoniamo coloro che ci hanno fatto un torto, ci sentiamo me

Il lato positivo della tristezza

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Che cos’è la tristezza? L a tristezza è un’emozione legata a sentimenti di perdita, disperazione, impotenza, delusione e dolore. La tristezza si può provare nella vita quotidiana oppure in seguito ad eventi particolari ed eccezionali. La tristezza non è generalmente apprezzata nella nostra cultura. Ma se avete visto il film inside-out (e se non lo avete visto vi consiglio di vederlo) avrete apprezzato come viene risaltata l’importanza della tristezza al pari delle altre 4 emozioni (gioia, rabbia, disgusto, paura). La tristezza è funzionale per una vita completa e ricca di emozioni. Se è vero che la tristezza profonda in seguito ad una grande perdita è spesso debilitante, è altrettanto vero che una leggera sensazione “blu”, come la definirebbero gli anglosassoni, ha degli aspetti funzionali. Una tristezza lieve sembra fungere da segnale di allarme quando la situazione attuale è nuova, non familiare. Parliamo ovviamente di normale tristezza che tutti sperimentano nella propria

Perdonare? Perchè?

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Che cosa vuol dire perdonare? Il perdono consiste nel lasciare andare un dolore o un risentimento , è un atto intenzionale che non richiede una giustizia esterna, ma viene e avviene totalmente all’interno di noi, è un atto intimo e privato. È un dono che si fa a se stessi non a caso si chiama per-dono. Una frase molto bella che ho visto girare sui social recitava più o meno così: “ perdona, non perché loro meritano il perdono, ma perché tu meriti la pace ”. Concordo in pieno con questo concetto. Se è vero che la persona che ti ha fatto un torto non merita di essere perdonata per tutto il dolore che ti ha causato, è altrettanto vero che tu meriti di liberarti dai pensieri di odio, rabbia, rancore, dolore che questa persona ha provocato. Attenzione, perché questa persona potrebbe essere una persona esterna, di solito un genitore, o una fidanzata, o un amico, ma potresti essere tu stesso. Perdonando te stesso o gli altri sei libero dal passato e questo ti permette di realizza